Le impressioni caraibiche di Rosanna e Giancarlo...

Abbiamo letto e studiato la storia che Marilena ci ha presentato. Ma non era la sola a ricalcare i passi di una luminosa carriera da insegnante, ehhh…no, un suo valido importante aiuto è venuto da Valentina (guida mezzo cubana e un po’ inglese, a dimostrazione dell’impasto di razze e provenienze).

La signora in questione e’ stata il nostro riferimento, ci ha condotto da est a ovest dell’Isola parlando e a volte, interrogandoci su storia, geografia, aspetti sociali.

Noi, da bravi alunni, un po’ svagati sia per l’effetto jet lag e molto per il Legendario, che non è il nome segreto di Fidel Castro, abbiamo goduto di tutto quello che ci si presentava sotto gli occhi.

Il viaggio, si sa, non rappresenta un unicum per ognuno di noi, credo di aver letto da qualche parte, che ci portiamo dietro un po’ (o tanto) del nostro mondo, di noi nel profondo.

A Cuba non è stato difficile dimenticarsi da dove venivamo, dai compagni che avevamo lasciato a casa, dalle abitudini. Ci ha pensato il gran sole, gli acquazzoni violenti e anche tiepidi appena toccavano terra, il suono ovunque di qualche chitarra, le linee retro dei palazzi o dei vecchi profumati teatri dove Caruso si esibiva o Sara Bernhard, lo sguardo luminoso e lucido di chi incontravamo, i balli e i passi di salsa che tutti volentieri ci volevano dimostrare.

Ma anche di qualche connazionale ora mezzo cubano, li incontravamo e si avvicinavano…. chissà, sentendo le parole in italiano e chiedevano da dove venivamo, e noi giù con un questionario di perché e come mai qui? Oh …ma guarda, da Ragusa e ora qui, …ma poi torna? Ah… da Cuneo…beh, certo qui non c’è la nebbia del Piemonte…. Ah, ho capito, è per amore che vive qui? Bello però!
O anche di chi ha fatto affari con una ditta di occhiali, e va e viene due volte l’anno.

Mi porto a casa anche lo sguardo di chi soffre per la mancanza di ogni necessità, la natura così generosa da quelle parti è capace di distruzione quasi totale, e il recupero può essere lento e doloroso, ma mai disperato.

Un gran viaggio quindi cara Marilena. Dopo alcune esperienze vissute potremmo cimentarci verso qualsiasi meta. Aspettiamo dei programmi tosti (come noi), con cultura, storia, motivazioni sociali… e chi più ne ha ne metta, ma… non dimentichiamo che due passi di salsa e una chitarra potrebbero ancora fare il miracolo di un sorriso del cuore.

Il tour a Cuba, una esperienza a tutto tondo: musica, ballo, cocktails, natura fino alle cose che c’hanno toccato il cuore. Esperienza unica. Grazie anche alla compagnia.

Rosanna e Giancarlo

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UN PO' DI INFORMAZIONI SU CUBA IN BASE ALL'ESPERIENZA DI URBINO INCOMING